«Mentre egli era in preghiera,
erano con lui i discepoli da soli,
e li interrogò dicendo:
Voi,
chi dite che io sia?».
Lc 9,18-22
La risposta non è scontata! Importante è notare che ora non è la gente a interrogarsi su Gesù, ma è Gesù stesso che interroga i discepoli. Il discepolo è costituito da questa interrogazione: non mette in questione Gesù e accetta di essere messo in questione da lui. Gesù domanda e il discepolo risponde! Fino a quando siamo noi a porre le nostre domande, non avremo mai risposte riguardo alla sua novità: risponderemo secondo la nostra ovvietà. La domanda infatti precontiene la risposta. Deve al fine tacere la nostra domanda, per ascoltare la sua. Cessa così la nostra risposta e siamo in grado di accogliere la sua. All’interrogarsi e all’interrogare, succede il lasciarsi interrogare. I discepoli sono chiamati «voi», in netta distinzione dalla folla. Il loro dire su Gesù non sarà risposta a una loro domanda, ma alla sua, diretta a loro comunitariamente. Il «voi» è ecclesiale: la risposta a questa domanda fa la Chiesa.
(Silvano Fausti)