L’elemosina non va considerata come un’azione puntuale – una semplice offerta in denaro a una persona bisognosa – bensì come un atteggiamento complessivo di prudenza nella gestione dei propri beni e di cura nei confronti di chi si trova nell’indigenza. Essa permette a chi possiede dei beni di amministrarli in modo intelligente, valorizzandoli per quello che dovrebbero essere: uno strumento per fare del bene e non un fine! In ebraico il termine con cui si indica l’elemosina è lo stesso di giustizia, con cui non si intende solo un concetto giuridico, ma anzitutto relazionale: la giustizia è la condizione di armonia fra i membri di una comunità.
Massimiliano Scandroglio