UNA QUESTIONE DI SGUARDO


La carità non è fatta solo di gesti concreti, ma di un’attenzione del cuore. Nella Scrittura si impiega l’immagine del volto, dello sguardo per esprimere la predetta attenzione. L’importanza dello sguardo dipende dal fatto che da qui passa la relazione con il prossimo, nel bene e nel male; lo sguardo è mediazione della relazione con l’altro. Ovviamente la carità non si riduce allo sguardo, ma da lì tutto ha inizio: uno sguardo compassionevole, capace di incrociare quello del fratello e di riconoscerne il bisogno, è punto di partenza di ogni atto di carità.

Massimiliano Scandroglio

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