Tempo, tempo, tempo,
non tempo per fare tempo per sentire,
per entrare dentro
alle sensazioni,
per non abortirle.
Tempo per respirare
piano
nei pensieri
che scorrono come nuvole.
Tempo per nutrire
l’attesa
di una nuova chiarezza.
Non farsi mangiare, inghiottire,
dalla fretta.
Nient’altro ci viene chiesto
se non d’abitare
questo corpo che cammina,
questa mente senza direzione,
questo respiro come un campo incolto.
Siamo in un esilio trasparente,
abbiamo dimenticato il nome delle cose.
Giuseppe Conoci
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Ph Chiara Politini
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