INCONTRARE DIO, INCONTRARE SE STESSI – 30 Ottobre 2017

Ad un suo antico discepolo San Bernardo, padre della Chiesa, raccomandava: “Non dedicarti sempre e tutto all’azione, ma riserva qualcosa di te, del tuo cuore e del tuo tempo alla considerazione…Cosa si addice meglio al culto di Dio, di quel che egli stesso consiglia nel Salmo: ‘Fermatevi e riconoscete che io sono Dio’. E’ questo uno degli elementi essenziali della considerazione”. L’invito alla ‘considerazione’ è dunque l’invito a riconoscere che Dio è Dio, il suo primato, la sua precedenza nella nostra vita. La contemplazione è la via d’oro per farne esperienza.        

Incontrare Dio è incontrare se stessi. Scrive Clemente Alessandrino: “Conoscere se stessi è l’insegnamento più grande tra tutti. Infatti chi conosce se stesso, conoscerà Dio e chi ha conosciuto Dio diventerà simile a lui, non indossando vesti intessute d’oro né abiti lunghi, ma compiendo opere buone e avendo bisogno del minor numero possibile di cose”.

Se guardiamo Dio, se abbiamo incontrato il vero Dio, la nostra vita si trasformerà un po’ alla volta in lui. Quando Francesco d’Assisi passa per le strade tutti corrono dietro lui, perché tutti sentono che in lui c’è ben più di lui. Saremo cristiani quando in noi ci sarà ben più di noi e quando coloro che ci circondano vedranno immediatamente che in noi c’è una Presenza (tratto liberamente da “Custodiamo il nostro desiderio” di Marcello Semeraro vescovo di Albano).

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