San Giuseppe, pensando di abbandonare in segreto la Santissima Vergine, è stato visitato dall’angelo e ha deciso di prenderla con sé. La sua prima idea non era peccaminosa; era l’atteggiamento corretto e che ci si aspettava da un “uomo giusto”. La santità, però, chiede non solo di essere giusti, ma anche di agire in modo soprannaturale. È stato quello che ha fatto San Giuseppe, abbandonando la sua prima risoluzione e disponendosi a seguire il consiglio dell’angelo. Se non lo avesse fatto, in che guai si sarebbero trovati Maria e il suo divin Figlio? E l’opera della nostra salvezza, che rischi avrebbe corso? Viene chiesto anche a noi di seguire, nel cammino della perfezione, qualcosa di più della giustizia meramente umana, pena il condurre una vita “nella carne” e non nello Spirito: “La maggior parte delle persone religiose, anche quelle buone e virtuose, non segue nella sua condotta personale e in quella degli altri se non la ragione e il buonsenso, in cui molte di loro spiccano. È una buona regola, ma non è sufficiente per la perfezione cristiana”.
(padre Paulo Ricardo)