LA PAZIENZA MUOVE DALLA COMPRENSIONE, NON DALLA PASSIVITÀ

Pazienza è virtù del sì. Accettazione. Un’accettazione che ha come presupposto il riconoscimento di un accadere che è al di là delle nostre singole scelte, della nostra volontà, o del nostro potere di immediata modificazione dell’esistente. Un’accettazione che non è passività, rinuncia alla critica, abbandono al flusso degli eventi, e tanto meno consenso a forme di potere che creano diseguaglianze o non agiscono per cambiare in meglio le condizioni di vita degli individui, sotto tutti i cieli. La pazienza non ha neppure quella specie di passività compendiata nell’espressione “far di necessità virtù”, perché è esercizio, e in quanto tale appartiene alla cura di sé, e dunque al teatro dell’interiorità. 

La pazienza muove i suoi passi sul sentiero della comprensione, il rifiuto cammina sulla via dell’esclusione. 

(Antonio Prete)

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