LA LETTERA DELLA TENEREZZA DI DIO – 22 Luglio 2018

Rendete piena la mia gioia.

Se c’è pertanto qualche consolazione in Cristo,

se c’è conforto derivante dalla carità,

se c’è qualche comunanza di spirito,

se ci sono sentimenti di amore e di compassione,

rendete piena la mia gioia

con l’unione dei vostri spiriti,

con la stessa carità,

con i medesimi sentimenti.

Non fate nulla per spirito di rivalità

o per vanagloria,

ma ciascuno di voi, con tutta umiltà,

consideri gli altri superiori a se stesso,

senza cercare il proprio interesse,

ma anche quello degli altri.

(Fil 2,1-5)

        

         Paolo scrive questa lettera alla prima comunità cristiana d’Europa, ma avrebbe potuto scriverla a noi qui all’Arca. Di fatto, è molto più di una lettera, è una parola di Dio attraverso la quale lo Spirito Santo parla a noi, oggi. È la lettera della tenerezza.

         Dobbiamo mettere tutte le nostre energie nel vivere in unità gli uni con gli altri non avendo che una sola anima, un solo cuore e un solo spirito. E non dobbiamo lasciarci prendere dalla vanagloria che fa sì che ognuno si metta al primo posto; non devono esserci dispute, mormorazioni, dobbiamo cercare sempre gli interessi degli altri piuttosto che i nostri e dobbiamo considerare gli altri migliori di noi stessi.

(Jean Vanier, “Lettera della tenerezza di Dio”)

 

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