La saggezza della via discendente consiste nell’accogliere le nostre povertà, le nostre ferite e quelle degli altri. Non si culla in illusioni, non ha paura di toccare la realtà e non pretende che tutto sia perfetto o che tutto potrebbe diventarlo. No, la saggezza della via discendente ci rivela semplicemente che Dio risiede nel cuore della nostra povertà e della nostra fragilità.
Nel libro Anna e Mister Good, Anna racconta che in tutta la sua vita ha cercato di fuggire il vuoto che sentiva dentro di sé, attraverso la musica, le parole, le attività di ogni genere fino al giorno in cui ha scoperto che Dio era nascosto in questo vuoto. Dio è nascosto nel povero.
È il mistero del Verbo incarnato, della luce discesa nel fango per diventare accessibile a tutti, nella comunione e nell’amore. È per questo che Gesù è diventato un bambino, morto in croce ed ora si manifesta a noi attraverso il volto del povero e attraverso la nostra povertà.
(Jean Vanier, “Lettera della tenerezza di Dio”)