IL DONO D’AMORE E DELL’ESSERE AMATI (Anna Pia Viola, Francescana Secolare) – 16 Gennaio 2018

    Fare grande: riconoscere il bene dell’altro
    Lc 1,46-48
    Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata».
    Maria “fa grande” Dio (“magnificare” = far grande) e lo vede come generoso amante, elargitore di ogni bene, capace di dare la vita, dal braccio potente, vittorioso su ogni male. L’uomo s’era fatto di Dio un idolo a sua immagine e somiglianza, ha rimpicciolito dio fino a rendere lui stesso piccolo, nulla, insignificante.
    Maria invece gli dà la grandezza del suo nome. Lo riconosce come Dio e si scopre piena di lui. Ognuno lo riceve nella misura in cui lo “magnifica” e lo magnifica nella misura in cui cede posto alla sua altezza, abbassandosi.
    Maria, quindi, lo magnifica non perché sia vanitoso e desideri essere riconosciuto nelle sue prerogative, ma perché accogliere la sua grandezza è la nostra verità.
    Il dono più grande che Dio ci fa, il primo di tutti, è considerarlo grande, grande e per noi. Questo suscita in noi una magnanimità umile, che ci rende atti ad accoglierlo.

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