AMICIZIA (Angelo Casati) – 7 Dicembre 2017

I campi di grano e il fiordaliso.
I campi di grano e il fiordaliso anche nel Secondo Testamento.
Campi di grano e fiordaliso -mi limito a questo- nella vita di Gesù.
Il terreno della sua vita non è a monocoltura. I suoi rapporti rivelano intensità diverse, l’amore di Gesù non è appiattito su un unico registro, non ha un solo colore, ha molti colori.
C’è il suo rapporto con la folla, ne percepisce le stanchezze, la fame, gli aneliti segreti. Sente la mano che sfiora il mantello.
C’è il suo rapporto con i discepoli, quelli che dividono giorni e notti con lui e, tra questi, i dodici. E tra i dodici tre, Pietro, Giacomo, Giovanni, testimoni del suo volto invaso dalla luce sul monte della Trasfigurazione, testimoni del suo volto in preda all’angoscia nell’orto. E tra loro Giovanni il discepolo che lui amava, quello dell’ultima confidenza.
Dunque nel vangelo ci sono segni dell’amicizia. Gesù viene chiamato:
-amico dei pubblicani e dei peccatori
-amico di Lazzaro -“il tuo amico è malato”-
-chiama “amico” Giuda, nell’atto del tradimento, e Gesù non usa parole vuote di senso, tanto per dire, come succede a noi.

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