L’AGIRE NUOVO DEL CRISTIANO – 8 Ottobre 2017

   Nel campo dell’educazione della fede, occorre far risaltare l’unità tra la dimensione teologale e quella morale: è l’agire della nuova creatura, che l’incontro con Gesù Cristo fonda ed illumina. La morale cristiana va colta come frutto ed espressione della grazia pasquale, a cui lo Spirito ci apre. Più che ad un progetto di autoperfezione morale ed ascetica, ci si introduce alla docilità nel riconoscere gli impulsi dello Spirito per seguirli. Si chiede di accompagnare la persona alla scoperta e alla pratica delle esigenze morali che scaturiscono dalla vita nuova del battezzato e che maturano la nostra umanità. Nel cammino dinamico della sequela si assume la forma di Gesù Cristo, entrando nei suoi sentimenti. In particolare risaltano alcune dimensioni:

   La capacità di relazione e di comunicazione con gli altri nel rispetto delle diversità di ognuno; l’apertura a relazioni interpersonali gradualmente libere e mature.                                           

   Il senso ecclesiale di appartenenza  alla grande comunità del popolo di Dio, mediante l’inserimento nella Chiesa.

   La logica della croce, assunta come criterio per una sequela autentica e vissuta.

   La compassione verso gli ultimi e i poveri, la solidarietà.

   Il lavoro, che costruisce e trasforma il mondo e che mantiene la vita e l’ambiente naturale.

   La dimensione cristiana esalta la centralità dell’agape e della sapienza della croce, capace di mostrare il volto esigente della sequela di Cristo. In questa dinamica pasquale si può passare ad una fede adulta e pensata, su cui innestare un autentico percorso interiore (Dal piano per la formazione della Provincia Romana dei Frati Minori – 2003).

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