CORPO E CUORE: LUOGHI DI MERCATO? – 10 Novembre 2017

 “Gesù salì a Gerusalemme e trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio e disse ai venditori: «Portate via queste cose e non fate della casa del padre mio un luogo di mercato» (Gv 2,13-16).

 

            Gesù salendo al Tempio, casa del Padre, lo vede ridotto a “supermercato del religioso”, dove la gente sta facendo del denaro un idolo.

 

            Gesù grida anche contro la profanazione del nostro corpo. Noi essere umani siamo chiamati a essere la “casa”, la dimora di Dio. “Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio?…Glorificate dunque Dio nel vostro corpo” (1Cor 6,19).

                                  

            Etty Hillesum, una giovane donna ebrea uccisa ad Auschwitz, aveva un senso profondo del valore di ogni persona come “casa” di Dio. Durante la deportazione, scrisse che il suo unico desiderio era di aiutare le persone a scoprire il tesoro che c’è in ognuno di loro, ossia che ogni persona è chiamata ad essere la “casa di Dio”. “Ti prometto, mio Dio, che cercherò di trovare una “casa” e un tetto per Te in quante più case possibili. Ci sono così tante case vuote oggi, dove ti porterò come ospite d’onore”.

  

            La minaccia del mondo moderno è l’opprimente commercializzazione.

            Il mondo commerciale e pubblicitario cerca di formare la nostra cultura, i nostri pensieri, la nostra immaginazione, la nostra vita. Per vendere vengono usati immagini e cliché seducenti e accuratamente studiati che sembrano risvegliare nella gente caotici elementi di sessualità, di violenza e di sete di potere.

            I grandi centri commerciali, allettano a comprare più di quanto si ha effettivamente bisogno. Stanno sostituendo chiese e templi come luoghi in cui la gente si riunisce.

            La televisione offre solo sicurezza e promesse di felicità immediata, dove evoca il desiderio e il bisogno di cose non essenziali, facili da usare, cui è difficile resistere.

            Il denaro è usato per coltivare un forte individualismo: la ricchezza è per me, per la mia famiglia e per il mio gruppo!

Oggi sembriamo aver perso il senso del ruolo e della dignità dei nostri corpi. Molti di noi non sono consapevoli dello spazio sacro dentro di noi. Questo luogo, che è il più profondo in tutti noi, è il cuore, il luogo più vero della nostra persona, il luogo della pace interiore dove dimora Dio e dove riceviamo la luce della vita e i sussurri dello Spirito di Dio. E’ il luogo in cui facciamo le scelte di vita e da cui nasce il nostro amore per gli altri.  

Poiché la nostra società diventa sempre più rumorosa e affaccendata, rischiamo di dimenticare questo luogo silenzioso e sacro dentro di noi. Può essere profanato. Diventa come un luogo di mercato, un centro commerciale, invaso da bisogni superficiali e da tutti i generi di banalità.   

Rischiamo anche di profanare il corpo degli altri. Non li vediamo più come sacra dimora di Dio che ci chiama a un profondo rispetto, ma piuttosto come oggetti di desideri e fantasie, come merci da essere comprate.

La pena nel cuore di Gesù, quando vede il Tempio di Gerusalemme trasformato in un luogo di mercato, è la stessa di oggi quando vede i cuori e i corpi diventati un luogo di mercato, e non più fonte di vita e amore per gli altri.

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