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CHI È LA PERSONA CHE DISCERNE? (Gaetano Piccolo) – 1 Gennaio 2018

Trovare il filo

Ci troviamo ogni giorno davanti a una quantità di frammenti che non sempre riusciamo con facilità e immediatezza a rimettere insieme dentro un tutto dotato di senso. Zygmunt Bauman descriveva le molteplici esperienze della vita come perle disperse che non sempre riusciamo a tenere insieme con un filo che permetta di comprendere la catena degli eventi[1]. Il discernimento è proprio quell’esercizio ermeneutico che appartiene solo alla persona; è il tentativo, cioè, di attribuire un valore alle cose per decidere come stare davanti alla vita e cosa farne di quelle perle che continuamente ci troviamo tra le mani. Senza il discernimento i fatti della vita restano, quindi, sciolti e incomprensibili. Discernere è, dunque, una modalità di esistenza che definisce la persona nella sua specificità.

LA GIOVENTÙ’ – 30.06.2017

Gioventù
Io, se fossi giovane, sentirei il pericolo di essere massificato. Non mi lascerei travolgere. Cercherei, prima di salvare il mondo, di salvare me stesso. Questo è molto importante. La nuova generazione rischia invece di essere una generazione senza memoria, senza storia e quindi senza futuro.
Il giovane di oggi ha degli svantaggi. Uno svantaggio è di vivere nell’abbondanza, sia pure da disoccupato. Da qui nasce l’incapacità di apprezzare le cose. Difatti c’è un consumismo che non soltanto è sulle cose, ma anche su se stessi. Il pericolo del qualunquismo è dilagante.
L’impegno di un giovane dovrebbe essere quello di diventare un uomo. Il valore che più ci manca oggi è il valore dell’umanità, perché il vero progresso è quello di crescere in umanità. Che modello di uomo ti proponi di essere? Che modello di umanità vuoi avere? Naturalmente, per me, il vero modello di uomo è Gesù Cristo, nella continua libertà della ricerca, nella continua edificazione di se stessi (David Maria Turoldo, “Cammino verso la fede”).

LA FEDE – 29.06.2017

E’ la continua ricerca di Dio. Nel mentre si cerca Dio, si scoprono tutti gli altri valori e così si viene a scoprire l’uomo, come immagine di questo Dio invisibile che non si raggiunge mai, perché sta nella profondità della nostra coscienza. Quello è il cielo dove si nasconde Dio. E non è tanto la religione che ci salva, quanto la fede. La religione rischia di fare Dio su propria misura, mentre la fede fa me stesso su misura di Dio. La religione può essere un insieme di dottrine che vanno sempre rispettate, ma la fede è la dinamica dell’uomo che continuamente cresce sul modello che si è prefisso (David Maria Turoldo, “Cammino verso la fede”).