LECTIO DIVINA SANTISSIMA TRINITA’

ANDREJ RUBLEV

Lectio Divina
11 giugno 2017

Solennità della Santissima Trinità / A

Es 34,4b-6.8-9; Sal Dn 3,52-56; 2 Cor 13,11-13; Gv 3,16-18.

Celebriamo oggi la solennità della Santissima Trinità, celebriamo cioè la nostra origine e il nostro fine.

 Commento alle letture: La prima lettura racconta il rifiuto della legge da parte di Israele e, di conseguenza, la scelta dell’idolatria fatta ai piedi del Sinai con la costruzione del vitello d’oro. Mosè, che è consapevole della colpa commessa dal popolo sale sul monte “di buon mattino” per intercedere presso JHWH per quel “popolo dalla dura cervice” che è la discendenza di Giacobbe e così facendo scopre il Dio vivente non è un Dio giudice, ma un Dio di misericordia, un Dio di giustizia e di perdono che fa libera e nuova la sua creatura anzi cammina in mezzo al suo popolo.
L’apostolo Paolo, nella seconda lettera ai Corinzi, invita i fedeli di quella città a partecipare all’assemblea liturgica con gioia, fraternità, aiuto reciproco, nella comunione con le tre persone divine salutandosi vicendevolmente con il Bacio Santo.

 Commento al Vangelo: Il Dio in cui crediamo è Dio Amore rivelato da Cristo è il Dio della relazione e non della solitudine ecco perché siamo chiamati ad una comunione d’amore, siamo impastati di “relazione d’amore” perché la solitudine è un limite ed ogni fallimento d’amore una sconfitta. Il tema centrale del Vangelo di Giovanni è l’Amore, il Dono. Infatti in questo brano evangelico Dio rivolgendosi a Nicodemo dice: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito, perché chiunque crede il Lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna”. Dio da sempre ama il mondo anche se il mondo lo rifiuta, il suo Amore è senza riserve, infatti ha donato per la salvezza del mondo Gesù, il Figlio prezioso ed unico. Chi di  noi sarebbe disposto a donare per Amore dei fratelli ciò che abbiamo di più caro e prezioso? Tutti dobbiamo interrogarci sull’Amore, se ci doniamo senza riserve e senza avere nulla in cambio, perché il vero Amore non chiede ma dona, non è fatto di tante parole ma di azioni concrete verso chi ci è accanto. Siamo disposti a perdere qualcosa di noi stessi per il bene del prossimo? Impariamo a sentirci fratelli e figli di un unico Dio, impariamo da Cristo ad avere un rapporto filiale col Padre. Dio ha mandato Gesù non per condannare il mondo ma per salvarlo tramite un gesto di Dono gratuito e chi non crede in Cristo è già condannato ma chi crede e vive l’Amore sull’esempio del Figlio ha la vita eterna.

 Commento Francescano: Come il Padre vede in ogni uomo i lineamenti del suo Figlio, primogenito di una moltitudine di fratelli, i battezzati, i cristiani accolgano tutti gli uomini con animo umile e cortese, come dono del Signore e immagine di Cristo. Per san Francesco e per santa Chiara il fratello, la sorella erano portatori del Volto di Cristo e dimora dello Spirito del Signore perciò vivevano la carità, il dono in un’ottica evangelica mettendo al primo posto l’amore per Dio vissuto nell’aiuto fraterno.

 Orazione finale: O Padre, che hai mandato nel mondo il tuo Figlio, Parola di verità, e lo Spirito santificatore per rivelare agli uomini il mistero della tua vita, fà che nella professione della vera fede riconosciamo la gloria della Trinità e adoriamo l’unico Dio in tre persone. Per il nostro Signore…

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