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PER IL DILAGARE DELL’INIQUITÀ L’AMORE DI MOLTI SI RAFFREDDERÀ (Mt 24,12) – 12 Febbraio 2018

Questa frase del Vangelo si trova nel discorso che riguarda la fine dei tempi e che è ambientato a Gerusalemme, sul Monte degli Ulivi, proprio dove avrà inizio la passione del Signore. Rispondendo a una domanda dei discepoli, Gesù annuncia una grande tribolazione e descrive la situazione in cui potrebbe trovarsi la comunità dei credenti: di fronte ad eventi dolorosi, alcuni falsi profeti inganneranno molti, tanto da minacciare di spegnere nei cuori la carità che è il centro di tutto il Vangelo.

(dal Messaggio del Santo Padre Francesco per la Quaresima 2018)

UNA BENEDIZIONE PER TUTTI – 11 Febbraio 2018

Vi mando un affettuoso saluto 

Con grande affetto

Ve lo auguro per tutto ciò che fate

Che abbiate un felice lavoro

Di andare avanti

Di superare avversità

Di vedere la vita con occhi belli

Perché la vita è molto bella

Però bisogna saperla vedere in modo bello

Prego per voi

Vi chiedo di pregare per me

E vi do la mia benedizione

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Ciao!

(Papa Francesco)

AL PROSSIMO SINODO DEI GIOVANI – 10 Febbraio 2018

Come coniugare la libertà interiore e l’impegno fattivo per la promozione integrale della persona umana, fin dal suo concepimento, con la necessità di provvedere alla sopravvivenza spicciola in un contesto segnato dall’ingiustizia, dalla disattenzione pratica verso il dramma della disoccupazione, della dispersione dei talenti, dell’apatia, dal bombardamento ideologico che mina alle basi la cultura della vita e del rispetto della dignità umana?

Una difesa integrale della persona, e dei giovani, che sono la categoria più in pericolo, sotto il profilo occupazionale, morale, motivazionale è ciò che ci si aspetta da questo sinodo, perché la prima e più autentica vocazione è quella della vita, e ad una vita dignitosa e serena, una vita da figli di Dio, una vita che sappia anche custodire quella degli altri. Una vita piena nella certezza che ogni vita è un’unica ed infinita possibilità di pienezza.

(Simone E. Tropea)

I TESORI DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA – 9 Febbraio 2018

Occorre offrire ai giovani una conoscenza minima ed un’elementare capacità di declinare i tesori della Dottrina sociale della Chiesa nelle situazioni concrete in cui ci troviamo a vivere, che rispondono sovente a logiche contrarie. Logiche che ripudiano il senso eucaristico della vita e la possibilità di spendersi generosamente, senza ottenere benefici e vantaggi personali, ma solo per gustare la gioia di costruire percorsi di autenticità e di bene nel tempo, promessa di quella pienezza futura che è il segreto della nostra serenità e l’origine ed il culmine del nostro desiderio.

(Simone E. Tropea)

LA CORRESPONSABILITÀ STORICA DEL CREDENTE – 8 Febbraio 2018

Maturare il sentimento di quella che D. Bonheffer definisce ‘la corresponsabilità storica del credente’ vuol dire verificare in profondità le modalità in cui il Vangelo, accolto ed esperito come orizzonte sempre inedito, come infinita possibilità di pienezza per la vita di ogni singolo uomo e di ogni singola generazione di uomini che vivono ed operano in un presente concreto, appaia effettivamente come una pro-vocazione ad elaborare soluzioni storicamente feconde di fronte al dramma dell’ingiustizia, della diseguaglianza, della prevaricazione, del rancore e dell’invidia sociale. Realtà oggettive che si trasformano in lassismo, ipocrisia, arrivismo egotista, cinismo e violenza, disattenzione verso gli ultimi, gli anziani, i malati, i bambini non nati, chi non ce la fa a seguire il ritmo frenetico del cambiamento d’epoca che ci coinvolge tutti.

(Simone E. Tropea)

I SÌ E I NO CHE CONTANO – 7 Febbraio 2018

È il mio tempo, è la vita che ho tra le mani! Solo chi ama l’oggi, può amare il futuro. Di un amore mai immobile, mai fermo allo status quo, ma proiettato oltre. Un amore che vede ovunque, anche nel buio della vita, un’occasione di cambiamento, di conversione, una piccola luce che può annullare anche le tenebre più oscure. Allora, all’inizio di questo nuovo anno, riempiamo di bellezza il nostro tempo, non sprechiamolo, illuminiamolo con i sì e i no che contano, teniamolo lontano dalla rassegnazione! Lì dove siamo, in famiglia, a scuola, sul lavoro, nell’impegno di ogni giorno. Come diceva frère Roger, fondatore della Comunità di Taizè, basta veramente un pugno di giovani per cambiare il corso della storia di una città, di un Paese, in definitiva del mondo intero. Giovani appassionati, puliti, pronti a fare della propria debolezza una chiave di incontro, la loro forza. Come? Credendoci, camminando con gli altri, tenendo viva la fiducia. Il 2018 li sta già aspettando.

(Ernesto Olivero)

UN FUTURO DI PACE – 6 Febbraio 2018

Se le nuove generazioni cambieranno in meglio, cambieranno in un baleno anche la politica, l’economia, le religioni. Non è retorica! La chiave per ripartire è l’innocenza che diventa capacità di sognare, costruire, immaginare. Se ci impegneremo tutti in questo terreno, vedremo il mondo con occhi diversi. Questo metodo me lo ricordano i bambini, la speranza nell’umanità che comunicano. Quando li vedo, non posso non immaginare un futuro di pace, non posso rinunciare al bene che mi interpella senza sosta, alla scelta di dare tutto per la felicità degli altri. Non posso non amare il presente, perché è il tempo che mi è stato dato e non ne esiste un altro.

(Ernesto Olivero)

AMO L’OGGI PERCHÉ AMO IL FUTURO – 5 Febbraio 2018

La speranza non muore mai. Quando è sotto pressione, quando fa fatica, è solo per rinascere. Il 2017 ci ha lasciato un mondo sempre più complicato, un mondo che toglie quasi il respiro. Niente di nuovo. Ripenso all’incontro con Giorgio La Pira, l’ex sindaco di Firenze, che negli anni ’60, mi fece scoprire la profezia di Isaia, la certezza di un tempo in cui le armi non saranno più costruite e diventeranno strumenti di lavoro. Eppure, la guerra c’è ancora, insieme alla fame, alle disuguaglianze, a ingiustizie infinite. Ma sia chiaro, la speranza è più forte e mi fa dire, quasi gridare che quello che non è stato, finalmente può essere, può diventare realtà. Sta a noi scegliere. Il male oggi sembra vincere perché molte persone continuano a guardarsi l’ombelico, a girare intorno alla propria vita. Piccola, ristretta, limitata. Al contrario, a tutti i livelli, dovremmo avere uno scatto, andare oltre gli interessi particolari, avere il coraggio di spendere la vita per grandi ideali.

(Ernesto Olivero)

UN AMORE CHE È DONO DI DIO – 4 Febbraio 2018

A causa delle nostre ferite interiori, delle nostre angosce e dei nostri pregiudizi, vi sono sempre persone per le quali nutriamo una simpatia o un’antipatia particolare. Per accogliere ciascuno nella sua diversità, con le sue ricchezze e difficoltà, abbiamo bisogno del dono dello Spirito Santo. Allora, attraverso la nostra accoglienza, il nostro amore docile e umile, l’unità cresce. Noi ci amiamo non con un amore “naturale”, “spontaneo”, ma con un amore che è dono di Dio. “Colui che ama è nato da Dio e conosce Dio” (cfr. 1Gv 4,7).

(da “La paura di amare” di Jean Vanier

TENTATI DAL GRANDIOSO – 2 Febbraio 2018

Sono stato per otto anni nella marina da guerra. Sono stato educato all’efficienza e a una certa concezione dell’autorità. Gesù mi ha condotto a vivere con il povero e con il debole: non sempre è facile. Noi siamo sempre tentati dal grandioso, dall’eroico. Talvolta faccio fatica a stabilire ciò che per me è prioritario e mi capita anche di essere tentato ad abbandonare questa vita di tutti i giorni con tutto ciò che essa implica di ordinario e di insignificante.

(da “La paura di amare” di Jean Vanier)

 

RELAZIONE NON PIÙ GRATIFICANTE – 1 Febbraio 2018

Come agire quando una relazione non è più gratificante, quando in apparenza essa non è più sorgente di vita ma, al contrario, rivela in noi stessi un mondo di paure, di difese, di rifiuto? Questa rivelazione è talmente dolorosa, che o fuggo la relazione, o accetto di continuarla, ma con l’aiuto di Dio e degli altri. Io non posso continuare, se non riconosco che tra me e l’altro Dio ha stabilito un’alleanza. Egli ha creato dei legami profondi tra noi: noi siamo responsabili l’uno dell’altro.

(da “La paura di amare” di Jean Vanier)

 

FIDUCIA MESSA ALLA PROVA – 31 Gennaio 2018

Quando qualcuno cerca di penetrare in quello che io chiamo lo spazio segreto che è dentro di noi, e risveglia in noi una potenza d’amare nascosta, abbiamo paura. Si può non sopportare una mano tesa perché provoca troppe emozioni.
Se ho dato fiducia una volta, e poi sono stato abbandonato e perciò sono caduto, allora diventa insopportabile sentire qualcuno che mi dice: “Abbi fiducia”. Penserei: “Siete tutti bugiardi!”. Una mano tesa deve sempre essere messa alla prova. La persona ferita vuol sapere. In silenzio ti domanda: “Che cos’hai dentro? Quanto posso fidarmi di te? Ti interessi veramente di me? Quale grado di forza e di vita c’è in te?”.

(da “La paura di amare” di Jean Vanier)

 

UNA MANO TESA – 30 Gennaio 2018

Siamo tutti degli ’emarginati’. L’emarginato ha l’impressione di non poter essere amato nel suo essere profondo, di essere incapace di riuscire nelle sue attività. Questa immagine frantumata di se stesso tra ciò che fa e ciò che è la sua persona profonda, genera in lui un mare di disgusto e di tristezza. Forse anche la morte sarebbe più dolce rispetto a questo genere di morte interiore, rispetto a questa angoscia che rende incapaci di mangiare e di dormire (o il contrario: non si fa altro che mangiare e dormire, si ha bisogno dell’alcol e delle droghe, di ogni sorta di compensazioni, ecc.). Ci si sente male nella propria pelle. Per aiutare qualcuno a uscire da tutto questo ci vuole una mano tesa.

(da “La paura di amare” di Jean Vanier)

LA PACE E L’AMORE GENERANO LA PACE E L’AMORE – 29 Gennaio 2018

La spiritualità attorno alla quale si è costituita l’esperienza dell’Arca, di condivisione di vita con le persone con disabilità mentale, nasce dalla scoperta della fragilità di ciascuno. Dalla fragilità nascono le nostre paure. E dalle paure, la resistenza all’altro. Jean Vanier ci conduce, in queste pagine, alla scoperta della possibilità di amare nonostante le nostre paure, e alla rivelazione che nel Vangelo stesso e nella vita secondo lo Spirito ci sono le tracce per la vittoria su ogni male che rischia di abbattere i nostri giorni: sono le tracce della croce di Gesù, luogo di luce inesauribile, in cui sono vinte le tenebre e ci è data l’occasione di superare la paura di amare. “La lotta genera la lotta, come la paura genera la paura. Invece la pace e l’amore generano la pace e l’amore“.

(da “La paura di amare” di Jean Vanier)