La luce di Dio non è presente soltanto nella bellezza dell’universo e negli atti generosi; essa è presente anche, e oserei dire soprattutto, nella sofferenza umana: i volti sfigurati, i corpi deformati, i cuori feriti, gli psichismi sconvolti.
È presente non soltanto nei monasteri, ma anche nelle prigioni, negli asili, nelle bidonvilles, nei campi dei rifugiati, in tutti i luoghi di sofferenza, di oppressione, e di disperazione. Questa discesa non può essere vissuta che con Gesù e in Gesù, altrimenti rischia di diventare depressione o rivolta.
(da “La paura di amare” di Jean Vanier)