SCEGLIERE TRA CURA E L’UTILITA’

 

 

Negli anni cinquanta del secolo scorso in Iraq è stato trovato lo scheletro di un uomo neanderthaliano che doveva avere circa quarant’anni al momento della morte, e che era gravemente handicappato e non avrebbe mai potuto sopravvivere senza l’aiuto costante del gruppo di appartenenza. Invece di escludere dal proprio gruppo la persona menomata, il gruppo l’ha assunta prendendosene cura. Questa scelta, contraria alla logica dell’utilità che domina il mondo dei viventi, conduce a una riorganizzazione profonda della società ponendo al centro di essa la persona menomata.

L’incontro con l’essere umano che visibilizza nel proprio corpo o nella propria psiche i segni della più grande fragilità, porta l’uomo a scoprire il senso vero della sua stessa umanità.

(“L’umana fragilità e la virtù della cura”, Luciano Manicardi)

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