Non ho più paura di Te, Signore!
Mi sento leggero, libero, felice.
Perché, lo ammetto, Ti temevo un poco… Solamente un poco, vero? Ma era troppo.
Non è colpa mia, Signore. Mi hanno detto tante di quelle cose!
Tante cose che non si dicono più, ma che indugiano ancora nella nostra memoria.
Alcuni predicatori zelanti brandivano la minaccia dell’inferno, per far tornare a Te i peccatori smarriti. Se Te ne parlo stasera, Signore, è perché alcuni fedeli rimpiangono quel passato. Si lamentano che i preti non parlino d’altro… che d’amore, e non di peccati e di castighi eterni. Se fossero più severi– dicono – riempirebbero le chiese che si svuotano, e gli uomini tra loro sarebbero migliori, se avessero paura!
È orribile, Signore!
Non giudico i cuori, credo alla sincerità.
Ma come è possibile a tal punto deformare il tuo messaggio!
Se il Paradiso è amore, come possiamo credere che una qualunque paura possa un giorno prepararci ad esso? Come possiamo credere che il Cielo si meriti, che dobbiamo guadagnarcelo, come se l’amore fosse in vendita?
…La sola paura che mi resta e che mi fa soffrire, è la paura di non amare abbastanza come Te, gratuitamente.
(Michel Quoist, “Cammino di preghiera“)