La beatitudine della mitezza non è, assolutamente, la beatitudine dell’autonegazione come paura o fuga dalla responsabilità di affrontare la vita, specialmente quando diventa dura. La mitezza è la forma più alta di volontà. La sfida è quella di passare dalla “voluntas” alla “noluntas”, di conquistare del mondo non attraverso il dominio ma attraverso la rinuncia. Ciò che la terza beatitudine raccomanda è di mollare la presa.
(fratel MichaelDavide Semeraro)