IL DIO CHE SI RIVELA IN GESÙ – 10 Settembre 2018

    «C’era un uomo lì,

e la sua mano,

quella destra,

era inaridita.

Lo osservavano gli scribi e i farisei

se nel sabato avrebbe guarito,

per trovare di che accusarlo».

Lc 6,6-7

 

         Quest’uomo ha i suoi guardiani, che lo osservano e lo custodiscono nella gabbia: gli scribi e i farisei.
         L’intelligenza e la volontà religiosa custodiscono l’uomo nel carcere, mostrandogli la propria stupidità e inadempienza; acuiscono la sua pena, richiamandogli alla mente ciò che dovrebbe fare e che in realtà trasgredisce. Questi custodi gelosi del sabato, che pongono come fine dell’uomo un Dio irraggiungibile, dichiarano morto l’uomo che non lo raggiunge e uccideranno Gesù, il Dio che ha raggiunto l’uomo.
         Scribi e farisei cercano sicurezza contro la paura originaria di Dio e la trovano nel sottomettersi, senza riuscirci, a colui che temono. Non riusciranno a capacitarsi quando, in Gesù, Dio si rivela come amore, misericordia e tenerezza. Perché Dio è amore. E l’amore consiste nell’amare l’altro più di sé. È paradossale, ma vero, il fatto che Dio ama l’uomo più di sé: «Dio infatti ha tanto amato il mondo, da dare il suo Figlio unigenito» (Gv 3,16).

 (Silvano Fausti)

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