LA PREGHIERA DELL’ESSERE – 22 Giugno 2018

           È necessario avere della preghiera una visione ampia: la preghiera è una realtà di cui nessun uomo ha scrutato i confini. Siamo sempre in cammino, e più si va avanti più si scoprono orizzonti, più si cammina e più si avanza.

           La preghiera, infatti, è essenzialmente un mistero e, come tale, viene da Dio.

La preghiera è la risposta immediata che sale dal cuore della persona umana quando si mette di fronte alla verità del suo essere.

Questo può avvenire in molti modi. Per qualcuno può essere un paesaggio di montagna, un momento di solitudine nel bosco, l’ascolto di una musica che fa dimenticare la realtà che ci circonda, che ci libera dalla schiavitù delle invadenze quotidiane, dalle cose che ci sollecitano continuamente; allora facciamo un respiro un po’ più ampio del solito, avvertiamo qualcosa di in­definibile che ci muove dentro, ci sentiamo pienamente noi stessi e, quasi istintivamente, eleviamo una preghie­ra: Grazie, mio Dio. E’ la preghiera naturale, la preghiera dell’essere.

Ogni nostra educazione alla preghiera parte, quindi, da un semplicissimo principio: l’uomo che vive a fondo l’autenticità del suo esistere, prova spontaneamente l’esigenza di esprimersi attraverso delle parole, mute o pronunciate, rivolgendosi a Colui che l’ha creato. Sta a noi cercare di favorire quelle condizioni che ci mettono in stato di autenticità, di cercare dentro di noi la voce misteriosa di Dio per ascoltarla e risponderle, di ravvivare il senso di gratitudine per il dono della vita.

 

Card. Carlo Maria Martini

 

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