DUE MOMENTI PRIVILEGIATI DI INCONTRO CON DIO – 23 Giugno 2018

           Un momento privilegiato di incontro con Dio ce lo ha segnalato Gesù stesso: «Quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà» (Matteo 6, 6).

Questo segreto è il raccoglimento. Per incontrare Dio, dobbiamo ritirare le nostre forze dentro di noi e concentrarci, sottrarci, per così dire, all’esterno. Concentrazione infatti vuol dire avere un centro unico: se riusciamo a metterci così davanti al Signore, da noi si sprigiona una capacità incredibile. Ci pare persino di essere diversi, con una lucidità e una chiarezza mai sperimentate, e comprendiamo meglio la domanda: «Chi sono io?».

Io mi trovo spesso distratto da visite, udienze, incontri, telefonate, notizie: ma nel momento in cui riesco finalmente a raccogliermi, vedo più chiaramente ciò che Dio vuole da me, ciò che debbo fare, ciò che veramente è importante. E allora riprendo forza.

 

Un secondo momento privilegiato per l’incontro col Signore è quello del dolore e della prova.

In genere, quando ci troviamo nelle difficoltà, ci lamentiamo, gridiamo, protestiamo. Se invece riuscissimo a raccoglierci e a dire: Signore, perché permetti questo?  Che cosa intendi fare della mia vita? Qual è la tua Parola su di me? Il nostro orizzonte si rischiarerebbe e sentiremmo che Dio è con noi anche nella prova.

«Chi sei tu, Signore?» «Io sono colui che non ti abbandonerà. Io ti proteggerò dovunque tu andrai».

E’ la risonanza di questa parola detta a noi, detta a me, che fà superare ogni paura. Allora non c’è più nes­suna strada difficile, non c’è più solitudine né sofferen­za fisica o morale che non si possano superare: e impariamo a pregare, troviamo il Signore, comprendiamo il nostro cammino.

 

Articoli consigliati