UNA SPIRITUALITÀ CENTRATA SUL MISTERO DEL POVERO – 4 Settembre 2017

   Al tempo di Gesù c’erano molte persone povere, oppresse , cieche, rifiutate; molte persone lebbrose, sofferenti non soltanto per le loro piaghe, ma anche per il disprezzo e il rifiuto della società. Erano “intoccabili”, toccarli rendeva impuri. La loro malattia era considerata una punizione data da Dio. Tutte queste persone erano escluse, chiuse nella loro tristezza, in sensi di colpa e in una immagine di se stessi spezzata. Non avevano né avvenire né speranza. Gesù è venuto a rivelare a ciascuno che è importante e amato da Dio. Questa è la buona novella.

   Vi erano anche i ricchi, che detenevano potere. Erano soddisfatti di se stessi; erano realizzati, avevano privilegi e beni, si credevano benedetti da Dio. Due mondi separati da un muro: i ricchi che tendevano a disprezzare i poveri e questi ultimi che tendevano a chiudersi in questo rifiuto e nella loro tristezza.

(Jean Vanier, “Un’Arca per i poveri”)

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