LA CONFESSIONE – 12. O7.2017

Il termine ‘confessione’, un po’ fuori moda dopo il Concilio, è forse ancora il modo migliore di chiamare questo sacramento, perché confessare implica l’affermazione della verità, dire la verità, in questo caso la verità del male che è in noi, dei nostri peccati, delle nostre menzogne. Confessare i nostri peccati è un atto che afferma la verità su noi stessi, così come confessare la nostra fede è un atto che afferma la verità di Dio, un atto che può arrivare fino al martirio. Ciò che unisce queste due confessioni è la verità. La verità è verità, che la si esprima sulla nostra miseria o su Dio. Questo è ciò che costituisce l’intensità delle Confessioni di sant’Agostino. Ma già del Salmo 50, il Miserere di Davide. Dato che la verità più profonda di Dio è l’amore misericordioso, il peccatore che confessa il proprio peccato per aprirlo al perdono compie forse l’atto più sublime di confessione della verità di Dio che un essere umano possa esprimere (P. Mauro Giuseppe Lepori, Abate Generale OCist).

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