CON SEMPLICITÀ INCONTRO A CRISTO – 19 Ottobre 2019    

        Non basta mettersi dentro una esperienza ecclesiale per essere anche certi che  l’esperienza ecclesiale ci farà incontrare Cristo. Noi ci mettiamo in un’esperienza ecclesiale, perché il Signore ha preso l’iniziativa di darci una situazione dove può accadere questo dono, ma per la maggior parte della nostra vita dobbiamo avere l’umiltà di domandarlo. Ci sono delle persone, ad esempio, che passano tutta la loro vita pregando in questo modo: Signore, io non so pregare, insegnami a pregare. E tutta la loro vita è questo, è un domandare al Signore di imparare a pregare. E non c’è niente di male perché questa è la genialata che ci suggerisce l’umiltà. L’umiltà invece di farci perdere tempo a dire: “Ah, io sto male perché non ho quello di cui ho bisogno”, ci fa domandare, come i bambini. Noi facciamo i filosofi, i bambini invece vanno direttamente alla domanda; noi davanti alle cose che incontriamo nella nostra vita, che ci turbano, che ci mettono in crisi, cominciamo a fare ragionamenti, analisi logica e grammaticale di quello che è successo. Un bambino invece va direttamente a domandare quello di cui ha bisogno. Noi adulti interpretiamo la mancanza di amore che viviamo nel cuore; un bambino invece va e dice: “Dammi un abbraccio, dammi un bacio”. Questa “semplicità” – ho aggiunto un’altra parola alla parola umiltà – è quello che molto spesso a noi manca: umiltà e semplicità.

         (Luigi M. Epicoco)

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