SIGNORE, VIENI A FARE LA SPESA CON ME? – 19 Agosto 2019

         Questa mattina ti ho detto, Signore: «Vieni a fare la spesa con me?». 
         L’abbiamo fatta insieme, e stasera desidero ringraziarti per avermi accompagnato, perché ho visto ciò di cui, senza di Te, non mi sarei neppure accorto.
         Ho visto la vita che scorre a fiumi nelle strade del mio quartiere, macchine che corrono e autisti che perdono la pazienza, gente che ha fretta e gente che perde tempo.
         Ho visto una madre arrabbiata che trascina suo figlio in lacrime, e quella che ogni tanto si ferma, per sorridere e parlare al suo bambino; il disoccupato che chiede lì elemosina e la signora che porta a spasso il suo grazioso cagnolino, i giovani che si abbracciano e i ragazzi che gridano e si picchiano all’uscita della scuola.
         Ho visto le vetrine dei negozi, invitanti, e gli sguardi vogliosi che trapassano i vetri, per accarezzare mille oggetti paradisiaci, i manifesti che decantano i piaceri della vita e quelli che annunciano la lotta di chi vuole sopravvivere.
         E ti dicevo: «Guarda, Signore, tu vedi questo e quello, di’ loro che li ami».
         Sì, diglielo, perché vivono senza pensare che tu li accompagni passo passo, ogni giorno.
         E a me, Signore, prestavi il tuo sguardo, e li vedevo un poco come Tu li vedi.
         Sono tornato a casa felice: non avevo perso il mio tempo.
        Ingegni eletti ci dicono, Signore, che per pregarti bisogna fermarsi, isolarsi, inginocchiarsi o stare ben diritti, le braccia qui e le mani là, socchiudere gli occhi per meglio vederTi, tappare le orecchie per meglio sentirTi, cominciare con… Continuare con… Finire con…
         Ma si scordano di dire, Signore, che ogni tanto bisogna uscire a far la spesa con Te, e guardare il mondo, guardare gli uomini, guardare la vita, per cogliere le gioie di tutti, e le loro pene segrete e affidartele.

(Michel Quoist, “Cammino di preghiera“)

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