(Passione e virtù secondo san Francesco d’Assisi e i Padri della Chiesa)
La mitezza e la pazienza non hanno nulla a che vedere con la passività e l’indolenza, ma mettono in moto l’attività del cuore e testimoniano la serenità dell’anima sotto lo sguardo di Dio.
Scrive san Francesco nelle sue “Ammonizioni”: Il servo di Dio non può conoscere quanta pazienza e umiltà abbia in sé finché gli si dà soddisfazione. Quando invece verrà il tempo in cui quelli che gli dovrebbero dare soddisfazione gli si mettono contro, quanta pazienza e umiltà ha in questo caso, tanta ne ha e non di più (Amm 13: FF 162).
Allo stesso modo i Padri ci dicono: Quando siamo tormentati dal prossimo, la mitezza consiste nel pregare per lui sinceramente e senza suscettibilità. Segno di mitezza suprema è conservare un cuore pieno di serenità e di carità verso colui che ci ha offesi, anche in sua presenza (Giovanni Climaco, “La scala del paradiso”).
(Suzanne Giuseppi Testut)