DAL DOCUMENTO FINALE SUL SINODO DEI GIOVANI – 31 Dicembre 2018

         FERMO IMPEGNO CONTRO TUTTI I TIPI DI ABUSO. FARE VERITÀ E CHIEDERE PERDONO
         È ampia, nel Documento, la riflessione sui “diversi tipi di abuso” (di potere, economici, di coscienza, sessuali) compiuti da alcuni vescovi, sacerdoti, religiosi e laici: nelle vittime – si legge nel testo – essi provocano sofferenze che “possono durare tutta la vita e a cui nessun pentimento può porre rimedio”. Di qui, il richiamo del Sinodo al “fermo impegno per l’adozione di rigorose misure di prevenzione che ne impediscano il ripetersi, a partire dalla selezione e dalla formazione di coloro a cui saranno affidati compiti di responsabilità ed educativi”. Bisognerà, dunque, sradicare quelle forme – come la corruzione o il clericalismo – su cui tali tipi di abusi si innestano, contrastando anche la mancanza di responsabilità e trasparenza con cui molti casi sono stati gestiti. Al contempo, il Sinodo si dice grato a tutti coloro che “hanno il coraggio di denunciare il male subito”, perché aiutano la Chiesa a “prendere coscienza di quanto avvenuto e della necessità di reagire con decisione”. “La misericordia, infatti, esige la giustizia”. Non vanno però dimenticati i tanti laici, sacerdoti, consacrati e vescovi che ogni giorno si dedicano, con onestà, al servizio dei giovani, i quali possono davvero offrire “un prezioso aiuto” per una “riforma di portata epocale” in questo ambito.

(continua…)

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