Cari Maria e Giuseppe,
poiché mi dicono un po’ tutti che, con la storia della gente senza casa, ho rotto l’anima all’intera città, ho deciso di interpellarvi come esperti.
Voi che ve ne intendete, non potreste farmi sapere, a stretto giro di posta, il vostro parere personale sul problema degli sfrattati?
Dal momento che in questi giorni sono spesso in giro a inaugurare capanne di Betlem, la risposta, se non vi dispiace, fatemela recapitare presso la famiglia *** che abita sulla provinciale Molfetta-Terlizzi in un tugurio di pochi metri quadrati tanto simile a quello dove nacque Gesù. Sono in otto persone.
Chiudo perché mi hanno chiamato a inaugurare un presepe. Ci saranno molte autorità e il vescovo non può mancare. Ma ho paura che stasera lì, in quel presepe, voi, Maria e Giuseppe, non ci sarete. E neppure il bambino Gesù.
Chi sa, sarete forse sulla provinciale Molfetta-Terlizzi, nello sconnesso tugurio dove, dopo venti secoli di civiltà cristiana, siete stati ridotti ancora una volta a trovare un rifugio di fortuna.
(Don Tonino Bello)