QUARESIMA: PRECETTO O INCONTRO?

Penso che ciascuno di noi abbia un problema molto serio quando pensa alla pratica religiosa. Solitamente la lettura che noi diamo alla pratica religiosa è di tipo moralistico. Pensiamo che l’elemosina, il digiuno e la penitenza siano dei gesti che riguardano delle cose da fare, che basta fare qualcosa per ottenere un risultato. Questa credenza, cioè pensare che la vita cristiana si possa ridurre ad una tecnica, fa ammalare il cristianesimo. Nella pratica religiosa, invece, i gesti che compiamo sono sempre simbolici. Non si tratta semplicemente “fare qualcosa”, ma fare qualcosa che indica una realtà molto più profonda. O la pratica cristiana indica qualcosa di molto più profondo, oppure è semplicemente moralistica. La pratica cristiana si capisce soltanto dentro una relazione: se rimane solo il precetto, il cristianesimo diventa una gara con noi stessi, una gara in cui dobbiamo dimostrare qualcosa. La vita spirituale, infatti, non è mai una gara con noi stessi, ma è l’incontro con Qualcuno. Allora la quaresima non serve a dimostrare nulla, ma serve a recuperare una relazione.
(Don Luigi Maria Epicoco)

Articoli consigliati