«Stavano, dall’altra parte, presso la croce di Gesù
la sua madre e la sorella di sua madre,
Maria di Cleopa e Maria Maddalena».
Gv 19,25
Perché la madre e le donne, alle quali si aggiunge il discepolo amato, stanno «presso la croce di Gesù»? Quando non c’è più nulla da fare, l’amore non si eclissa. Nell’impotenza diventa «com-passione», unica forza capace di varcare la soglia ultima della solitudine: non abbandona l’amato neppure nella morte e crea comunione con lui in ogni suo limite. La compassione, origine di ogni azione, è la qualità divina più alta, che fa sentire l’altro come se stesso. Dalla compassione di Dio per l’uomo perduto nasce la «necessità» della sua croce; dalla compassione di queste donne per un Dio crocifisso nasce l’uomo nuovo.
(Silvano Fausti)