Nella terra d’esilio sono tante le tentazioni e le ribellioni interiori. Ma se dal cuore lasciamo riaffiorare la «memoria» che «siamo amati» da Dio, sapremo anche noi, giorno per giorno, andare oltre gli steccati che ci separano dalla pace e dalla misericordia.
Dobbiamo rivendicare il senso della fraternità sullo sconforto, sul sentirci traditi, messi da parte, feriti. Scomodare tutte le forze del cuore.
Ogni misero chiede di essere amato non per merito, ma perché esiste, perché Dio ce lo pone accanto, per essere lavato nel fiume della carità perfetta. Dobbiamo alleggerirci da ogni rancore, se vogliamo far parte del cielo! Non dobbiamo restare impigliati nel rancore. Non è l’odio, la rivalsa, la vendetta (magari con le armi!) che ci farà conseguire la vittoria sull’altro, bensì solo l’amore! Solo il coraggio di riconoscerci fratelli, perché figli dello stesso Padre, ci farà risalire il gradino della pace.
(GianCarlo M. Bregantini)