LA VIA DI FRANCESCO (Cesare Vaiani) – 27 Dicembre 2017

   Francesco è molto attento all’importanza del “santo operare”, che costituisce un criterio per distinguere il vero servo del Signore da colui che è vano:

   “Guai a quel religioso che non custodisce nel suo cuore i beni che il Signore gli mostra e non li manifesta agli altri attraverso le opere” (FF 171);
   “Lo spirito della carne, infatti, vuole e si preoccupa molto di possedere parole, ma poco di attuarle” (FF 48).

   L’avere lo Spirito del Signore (…) si manifesta in quel “santo operare” che Francesco chiama il “fare penitenza”.
   Con questa espressione Francesco indica quell’atteggiamento di conversione continua che deve contraddistinguere la vita del cristiano, quel “capovolgimento che porta l’uomo da una vita istintiva incentrata sul proprio io a una vita interamente soggetta e abbandonata alla volontà, alla signoria di Dio” (Esser, 1975).

Articoli consigliati