IL PREZZO DELLA FEDE – 26 Ottobre 2017

Sono accettate, oggi, come criteri di vita, l’immediatezza, l’efficacia, la rapidità. In contrasto, la vita di fede è lenta ed esige una costanza sovrumana; il suo progredire è instabile e non lo si può comprovare con metodi rigorosi di riflessione. Di conseguenza ci sentiamo impoveriti, confusi e come smarriti in una selva.

Sotto l’influenza delle scienze psicologiche e sociologiche, oggigiorno prevalgono i criteri soggettivi. Ciò che era oggettivo come le verità di fede, le norme della morale o dell’ideale, hanno perso attualità e valore cedendo il passo ai dati personali e istintivi. Oggi è di moda l’emozionale, l’affettivo, lo spontaneo.

Ne deriva la totale svalutazione di certi criteri come il dominio di se stessi, l’ascesi, il superamento, la privazione, elementi indispensabili nella marcia verso Dio. Tali concetti e parole a molti suonano perfino ripugnanti; come minimo li ritengono pregiudizievoli per lo sviluppo della personalità. La comodità è diventata suprema norma di comportamento.

Questa nuova forma di condotta coincide in tuto con l’ideale della società dei consumi: trarre il massimo dalla vita, consumare il maggior numero di beni, concedersi tutte le soddisfazioni.

Oggi non sappiamo che farcene del silenzio. La società dei consumi ha creato l’industria dello svago e del divertimento per evitare all’uomo l’orrore del vuoto e della solitudine. In questo modo si colloca l’oggetto al posto del soggetto, non si sopportano le norme stabilite e si dà briglia sciolta allo spontaneismo, figlio del soggettivismo.

L’orizzonte è sempre più coperto di domande, di silenzio e di oscurità. E’ il prezzo della fede.

Stiamo vivendo in un tempo di purificazione. La fede è un fiume che avanza. Le impurità si posano nel letto del fiume, ma la corrente non si ferma.

 

Mostrami il tuo volto, P. Ignacio Larranaga

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