LA PROVA DEL DESERTO – 24 Ottobre 2017

In diversi momenti, i testi del Concilio Vaticano II ci invitano alla consapevolezza di vivere la fede come una peregrinazione (LG 2,8,65), per lo più facendo espresso richiamo alla traversata di Israele nel deserto. Certamente quella marcia costituì la prova del fuoco per la fede di Israele nel suo Dio. Tuttavia, se da quella prova uscì fortificata la fede del popolo nel suo Dio, la lunga peregrinazione fu colma di adorazioni e bestemmie, sottomissione e ribellione, fedeltà e diserzioni, acclamazioni e proteste.

Tutto ciò è un simbolo reale delle nostre relazioni con Dio mentre siamo “in cammino”; soprattutto (ciò è quanto ci interessa mettere in rilievo) è il simbolo delle esitazioni e delle perplessità che subisce ogni anima nella sua ascensione verso Dio, in special modo nella sua vita di fede. Poche persone, forse nessuna, sono rimaste libere da tali mancamenti. La Bibbia ce ne da indubitabile prova.

 

Nuove prove in nuovi deserti

 

Se fu sempre aspra e difficile la via della fede, oggigiorno le difficoltà sono aumentate. La Chiesa sta attraversando un nuovo deserto. Le minacce che incombono sui pellegrini sono le stesse degli anni trascorsi: avvilimenti per eclissi di Dio, apparizioni di nuovi “dei” che pretendono adorazione, e tentazioni di interrompere l’aspra marcia della fede, per far ritorno nel confortevole “fertile Egitto”.

 

Mostrami il tuo volto, P. Ignacio Larranaga

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