IL CONTESTO – 2 Settembre 2017

Ci sono tre ambiti esistenziali, tra loro interconnessi, che costituiscono il contesto spirituale da cui ha origine il Testamento. La coscienza di fede (il passato), nei confronti di una storia raccontata come frutto dell’iniziativa di Dio e della disponibilità operosa di Francesco nell’aderire a questa rivelazione, è la prima e fondamentale certezza che sorregge questo testo. Tale coscienza ha un diretto riflesso sulla seconda caratteristica esistenziale presente nel Testamento: la volontà di Francesco di accettare ancora (il presente) la fatica di tenere insieme sia l’obbedienza e la sottomissione ai frati e agli sviluppi dell’Ordine, sia la responsabilità nei confronti di un’intuizione da difendere e mantenere viva. In ogni caso, tutta l’operazione legata al Testamento non è vissuta da Francesco come tentativo disperato o arrogante di difendere una sua proprietà, ma come servizio appassionato verso i suoi frati (il futuro), fedele alla loro cura affidatagli da Dio. In questi tre elementi, mi sembra, si riassumono i sentimenti che hanno guidato l’uomo Francesco nella formulazione del suo Testamento.

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