Tutti siamo abitati da false immagini di noi stessi, degli altri e di Dio, che rendono complesso il nostro discernimento. Non si tratta né di una tara né di una colpa, ma semplicemente di una situazione di fatto della quale è importante tener conto il più serenamente possibile. Si potrebbe dire che all’ illusione debba succedere ‘la grazia della realtà’. Di fatto è il confronto con la vita quotidiana, con le sue gioie, le sue pene, i suoi entusiasmi e le sue sfide che permette a poco a poco di rompere la corazza che abbiamo indossato e di accedere così progressivamente alla verità che libera.
Questo naturalmente non avviene senza difficoltà. Il viaggio è lungo e a volte disseminato di insidie, di zone d’ombra, tanto più resistenti alla luce in quanto spesso entrano in contatto con i nostri stati d’animo più intimi e segreti, e dunque anche più ignorati. Modificare un comportamento esteriore è facile, tutto sommato. Invece lasciarsi sradicare nel profondo di se stessi, guardare in faccia le proprie debolezze e trarne una lezione, richiede molto più tempo e pazienza (da ‘Cantare la vita’ Andrè Louf, monaco)