DIO È PADRE     

   

 

 

Il Signore si rivela come Colui che per amore dell’uomo si identifica con un padre che coccola il suo bambino piccolo, che lo nutre: “… ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia, mi chinavo su di lui per dargli da mangiare ”(Os 11,4). Egli soffre per la falsa autonomia di cui ci illudiamo e rivestiamo noi, suoi figli; assiste dolorosamente al triste spettacolo dell’uomo che sceglie la sua deriva piuttosto che il compimento della sua vita in Dio, ma rispetta la sua libertà: “Il mio popolo è duro a convertirsi: chiamato a guardare in alto nessuno sa sollevare lo sguardo. Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione. Non darò sfogo all’ardore della mia ira, non tornerò a distruggere Efraim, perché sono Dio e non un uomo; sono il Santo in mezzo a te e non verrò da te nella mia ira ” (Os 11,7.8b-9).

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