La nostra condizione è una libertà ferita. Possiamo rifiutarla come una maledizione, una situazione provvisoria da superare nel minor tempo possibile. Oppure, possiamo apprendere una pazienza diversa: capace di consentire alla finitudine, di rinnovare l’interazione con il prossimo vicino e con l’altro distante.
(L’HUMANA COMMUNITAS NELL’ERA DELLA PANDEMIA, Pontificia Accademia per la Vita)