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DIRE LA VERITÀ SIGNIFICA… – 20 Novembre 2018

         Cosa significa dire la verità? Significa essere sinceri? Oppure esatti? In realtà, questo non basta, perché si può essere sinceramente in errore, oppure si può essere precisi nel dettaglio ma non cogliere il senso dell’insieme. A volte ci giustifichiamo dicendo: “Ma io ho detto quello che sentivo!”. Sì, ma hai assolutizzato il tuo punto di vista. Oppure: “Ho solamente detto la verità!”. Può darsi, ma hai rivelato dei fatti personali o riservati. Quante chiacchiere distruggono la comunione per inopportunità o mancanza di delicatezza! Anzi, le chiacchiere uccidono, e questo lo disse l’apostolo Giacomo nella sua Lettera. Il chiacchierone, la chiacchierona sono gente che uccide: uccide gli altri, perché la lingua uccide come un coltello. State attenti! Un chiacchierone o una chiacchierona è un terrorista, perché con la sua lingua butta la bomba e se ne va tranquillo, ma la cosa che dice quella bomba buttata distrugge la fama altrui. Non dimenticare: chiacchierare è uccidere.

(Papa Francesco, Catechesi del 14 Novembre 2018)

AMORE SENZA FALSITÀ – 19 Novembre 2018

         «Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo». Questo comandamento – dice il Catechismo – «proibisce di falsare la verità nelle relazioni con gli altri» (n. 2464). Vivere di comunicazioni non autentiche è grave perché impedisce le relazioni e quindi impedisce l’amore. Dove c’è bugia non c’è amore, non può esserci amore. E quando parliamo di comunicazione fra le persone intendiamo non solo le parole, ma anche i gesti, gli atteggiamenti, perfino i silenzi e le assenze. Una persona parla con tutto quel che è e che fa. Tutti noi siamo in comunicazione, sempre. Tutti noi viviamo comunicando e siamo continuamente in bilico tra la verità e la menzogna. 

(Papa Francesco, Catechesi del 14 Novembre 2018)

PROVENIAMO DAL FUTURO – 18 Novembre 2018

         Siamo creature: la stessa parola “creatura” conserva nella sua etimologia una sfumatura di futuro, di progetto, in analogia a termini come nascituro, morituro, venturo. Siamo coloro che non hanno finito di essere creati, che sono ancora nelle mani di Dio, che non hanno mai finito di nascere, che vengono dal futuro ancor più che dal passato. Con l’esterno e l’interno che confinano tra loro, il finito e l’infinito: con l’eterno che si insinua nell’istante e l’istante che fiorisce nell’eterno.
         Stiamo sempre nascendo, siamo sempre nella preistoria di noi stessi. L’uomo non è tanto un essere mortale, ma ancor più è un essere “natale”. Dobbiamo essere indulgenti con il nostro lungo nascimento che è la vita.

(Ermes Ronchi)

DENTRO DI NOI UNA FONTE – 4 Novembre 2018

         Le emozioni più profonde e luminose dell’uomo oggi rischiano di essere travolte dalla fretta e dal cinismo. Fanno “perdere tempo”, non sono produttive, interrompono quella macchina micidiale per cui bisogna “realizzare”, senza fermarsi a riflettere. Occorre dar voce alle emozioni interiori che sono portatrici di conoscenza, di una conoscenza che trascina nel cuore di esperienze di vita irraggiungibile dalla conoscenza razionale.
         Le ragioni del cuore aprono orizzonti più ampi di quelli della ragione calcolante. “In interiore homine habitat veritas” dice Agostino. Dentro di noi esistono fonti inesauribili di amore e solidarietà coperte dalla fretta, dall’incapacità di preghiera, manca quel silenzio contemplativo che porta all’essenziale. Il pozzo è in noi, colmo di acqua freschissima.

NELLE TENEBRE LA LUCE DI GESÙ – 3 Novembre 2018   

Non sottrarti all’impegno, alla sofferenza,
ma abbi il coraggio d’entrarci,
per scoprirvi la misteriosa presenza di Gesù.
Là è nascosto, nel sacramento del povero.
Non allontanarti dalla tua sofferenza,
dalla tua angoscia e dalle tue ferite,
dalla tua solitudine e dal tuo vuoto,
pretendendo di essere forte.
Entra in te stesso,
discendi la scala del tuo essere,
finché scoprirai la presenza di Gesù,
la luce che illumina nelle tenebre.
E là, offrirti al Padre, con Gesù,
per la vita del mondo.

IL RISCHIO DI AMARE – 2 Novembre 2018

         Dio ti ama talmente che è venuto a liberarti.
         Nella tua debolezza non devi temere, perché è sempre con te; non ha più bisogno di aver paura del tuo egoismo, perché è venuto per perdonarti e non per condannarti.
         Puoi essere te stesso senza inquietudine, perché ti capisce e vuole strappare dalla tua carne il cuore di pietra per insegnarti ad amare.
         Gesù ti chiede una sola cosa, che gli apri il tuo cuore come un povero e che credi nella sua forza di guarigione.
         Puoi rischiare di amare, tendere la mano.

IL CAMMINO – 1 Novembre 2018

         La nostra vita è un cammino dalla debolezza di neonati che eravamo un tempo alla debolezza di anziani che diventeremo. La nostra vita è un cammino di crescita dall’ignoranza alla saggezza, dall’egoismo alla generosità, dalla paura alla fiducia, dai sensi di colpa alla liberazione interiore, dalla mancanza di autostima all’accettazione di sé.

LA FORZA DELLA RELAZIONE – 30 Ottobre 2018

         Ferdinand Ebner (1882-1931), filosofo austriaco, ebbe apparentemente una vita quasi banale. La sua grandezza si rivela solo a chi è disposto a lottare pur di arrivare a scoprire il vero senso dell’esistenza.
         Timido, di carattere riservato, con condizioni precarie di salute, ebbe difficoltà ad essere accolto come persona interessante ed amico.
         Troverà la risposta alla domanda sul senso della propria esistenza nella persona di Cristo.
         L’evento dell’incarnazione lo fa riflettere sul fatto che Dio va cercato nell’uomo, nel simile. E proprio per questo non è possibile rimanere chiusi di fronte ad una persona senza inquinare anche il proprio rapporto con Dio, né è possibile andare all’uomo senza avere un autentico rapporto con Dio.
         Nel bisogno dell’altro l’uomo può trovare la via del ritorno a Dio e la guarigione dalla propria solitudine.

 (Luca Fratini)

 

COMUNIONE PIÙ CHE COMUNICAZIONE – 29 Ottobre 2018

         La solitudine urla in molti modi. La solitudine che è il male della nostra epoca.
             Un giornale pubblicava con ammirazione l’intervista al giovane inventore di Twitter. È il sistema rapido di comunicazione via internet inventato da tre giovani americani per cui puoi mandare due frasi di 140 caratteri max in tutto il mondo contemporaneamente. Ormai usato da politici e aziende, da tutti.
             Massima comunicazione. E massime solitudini. Perché la solitudine non è cancellata dalla comunicazione. Ce lo fanno credere. Dicono: un problema di comunicazione. Dicono ai nostri figli: imparate a comunicare. Ma la solitudine non si vince con la comunicazione. La solitudine si vince con l’amicizia. Con le esperienze d’amore e di legame. La comunicazione non coincide con queste cose.

(Davide Rondoni)

SANTI, AMATI, AMANTI – 28 Ottobre 2018

         Il Signore incarnandosi ha santificato la nostra esistenza; col suo sangue l’ha resa inestimabile; Lui, «l’autore della vita» (At 3,15) grazie al quale ognuno è un regalo del Padre. In Lui, nel suo amore più forte della morte, e per la potenza dello Spirito che il Padre ci dona, possiamo accogliere la Parola «Non uccidere» come l’appello più importante ed essenziale: cioè non uccidere significa una chiamata all’amore.

         (Papa Francesco, Udienza del mercoledì 17 Ottobre 2018)

NON FAR MALE NON È SUFFICIENTE – 27 Ottobre 2018

             Nessuno si può illudere pensando: «Sono a posto perché non faccio niente di male». Un minerale o una pianta hanno questo tipo di esistenza, invece un uomo no. Una persona – un uomo o una donna – no. A un uomo o a una donna è richiesto di più. C’è del bene da fare, preparato per ognuno di noi, ciascuno il suo, che ci rende noi stessi fino in fondo.

(Papa Francesco, Udienza del mercoledì  17 Ottobre 2018)

SENZA, NON SI PUÒ VIVERE – 26 Ottobre 2018

         La vita umana ha bisogno di amore. E qual è l’amore autentico? È quello che Cristo ci ha mostrato, cioè la misericordia. L’amore di cui non possiamo fare a meno è quello che perdona, che accoglie chi ci ha fatto del male. Nessuno di noi può sopravvivere senza misericordia, tutti abbiamo bisogno del perdono. Quindi, se uccidere significa distruggere, sopprimere, eliminare qualcuno, allora non uccidere vorrà dire curare, valorizzare, includere. E anche perdonare.

          (Papa Francesco, Udienza del mercoledì  17 Ottobre 2018)

PUÒ BASTARE – 25 Ottobre 2018

         Per ferire una donna può bastare un gesto di freddezza. Per spezzare il cuore di un giovane è sufficiente negargli la fiducia. Per annientare un uomo basta ignorarlo. L’indifferenza uccide. È come dire all’altra persona: «Tu sei un morto per me», perché tu l’hai ucciso nel tuo cuore. Non amare è il primo passo per uccidere e non uccidere è il primo passo per amare.

(Papa Francesco, Udienza del mercoledì 17 Ottobre 2018)