LA PERCEZIONE DEL MISTERO NASCOSTA NEI “PERCHÈ?”

 

Mi chiedo se dietro i mille “perché?” dei bambini non si celi un “perché” molto più profondo, globale, universale, di cui il bambino comincia ad avere intuizione, perché la sua coscienza comincia ad aprirsi alla storia, cioè a cose che ci sono e poi non sono, a cose chiare fino ad un certo punto e poi no, a cose che sono così, ma non si vede come erano prima o dopo, qual è l’origine e il destino della realtà, a cominciare dalla realtà del nostro io. I genitori rispondono pezzo per pezzo, e il bambino continua a ripetere perché questo, perché quello, ma siamo sicuri che gli interessi veramente questo o quello e non piuttosto il semplice perché, la semplice posizione di domanda che è come una prima percezione del mistero dell’animo umano, della sua sete strutturale?

(p. Mauro Giuseppe Lepori)

Articoli consigliati