DOVE C’E’ IMPERFEZIONE, QUALCOSA ACCADE

 

 

Anche prima dell’uomo, l’evoluzione mostra che sono proprio le fragilità, le imperfezioni e le casualità che consentono ai sistemi, ai viventi e all’uomo stesso di evolvere. Telmo Pievani scrive che «se il naturalista vuol capire come funziona l’evoluzione, deve cercare le imperfezioni, i tratti inutili e vestigiali, perché quelli sono la traccia di cambiamenti passati e promessa di cambiamenti futuri. Dove c’è imperfezione, c’è qualcosa che accade, un evento, un pro-cesso, un mutamento, una relazione. Al contrario, la perfezione è, per definizione, compiutezza atemporale».

(“L’umana fragilità e la virtù della cura”, Luciano Manicardi)

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