Il catecumeno, cioè l’adulto che desiderava diventare cristiano, dopo essere stato ammesso al cammino di preparazione da parte della comunità, era seguito per un lungo periodo da un fratello che lo introduceva alla conoscenza del mistero cristiano e che ne garantiva il progresso davanti alla stessa comunità. L’evangelizzazione, il primo annuncio della fede ricevuto in maniera informale sul lavoro o in amicizia, inizialmente in segreto perché era pericoloso dichiararsi cristiani, veniva così ripresa e approfondita sistematicamente e scandita da tappe di avvicinamento al Battesimo durante la celebrazione domenicale, cui i catecumeni erano ammessi solo nella prima parte, la liturgia della Parola.
Superate le varie tappe, e in modo solenne dopo la fine del IV secolo e la fine delle persecuzioni, finalmente il catecumeno, accompagnato dal suo formatore, il padrino, durante la veglia pasquale veniva battezzato.
(Paolo Curtaz, “La vita in Cristo. I segni della grazia”)
