Improvvisamente ho capito molto meglio di prima che una delle più grandi tentazioni per un monaco deve essere quella di dubitare dell’amore di Dio. Chi entra in un monastero contemplativo con l’intenzione di trascorrervi l’esistenza deve essere ben conscio della propria fragilità e del bisogno di redenzione. Se la vita monastica dovesse condurlo ad un’introspezione morbosa delle sue colpe, egli si allontanerebbe da Dio, per cui invece è entrato in monastero. Pertanto, una sempre maggiore consapevolezza dei propri peccati e delle proprie debolezze deve aprire il contemplativo a una consapevolezza sempre maggiore dell’amore e della sollecitudine di Dio.
(Henri J. M. Nouwen)