SALVARSI O PERDERSI – 17 Settembre 2018

«Chi vorrà salvare la sua vita
la perderà;
chi invece perderà la sua vita

a causa di me,
costui la salverà».
Lc 9,24

         Rinnegare sé e seguire Gesù non è qualcosa di facoltativo: è «salvare o perdere la vita». L’uomo, consciamente o meno, mosso dalla paura della morte e guidato dall’ansia di vita, fa di tutto per salvarsi.
         L’uomo si realizza amando, cioè perdendosi e diventa ciò che ama e per cui si perde. Ma, per amare, bisogna essere amati. Il cristiano può amare Gesù e perdersi per lui, perché lui per primo «mi ha amato e ha dato se stesso per me» (Gal 2,20). Mi affido a lui, nella vita e nella morte, perché lui è morto ed è risorto per me, vincendo tutte le barriere del mio male e della mia paura. Il paradosso: volersi salvare è perdersi, perdersi per Cristo è salvarsi.
         Queste considerazioni, per una vita salvata nell’amore o perduta nell’egoismo, valgono per il presente e per il futuro: ciò che semini, raccogli! Il martirio e la quotidianità della croce non perdono di vista la prospettiva definitiva, il destino ultimo dell’uomo.

 (Silvano Fausti)

Articoli consigliati