«Erano sconvolti
del suo insegnamento,
perché la sua parola
era con autorità».
Lc 4,32
La parola di Gesù ci mette faccia a faccia con la potenza di Dio. Quel Dio, che con la sua parola aveva creato il mondo e con la sua promessa aveva annunciato la salvezza, ora, fattosi egli stesso parola per noi, entra in comunione con noi e ci salva definitivamente. Ascoltando la parola di Gesù, ancora «oggi» è possibile diventare creature nuove. Questa Parola ancora oggi ci ricrea e vince il male: entra nel cuore dell’uomo, lo mette a nudo, lo giudica, lo muove a conversione e lo giustifica. Ad essa si reagisce difendendosi come gli indemoniati, oppure anestetizzandosi con l’oblio, il gigante dei peccati! Si può dire come Acab a Elia che gli svela il suo peccato segreto: «Mi hai dunque colto, o mio nemico» (1Re 21,20), o riconoscere, come Davide: «Ho peccato contro il Signore».
Essa rivela i garbugli e i sofismi dei cuori, li sgonfia e li sperde. Trafigge il cuore e porta alla compunzione con la domanda: «Che fare?». Quando la Parola viene annunciata, Dio «apre il cuore», perché si obbedisca. Nell’obbedienza essa è «lampada per i miei passi». Illumina e dilata il cuore: «Corro per la via dei tuoi comandamenti, poiché hai dilatato il mio cuore». Diventa dolce; si fa vita e gioia del cuore, forza e salvezza.
(Silvano Fausti)