LA PAZIENZA È CONCENTRATA SUL QUI E ORA DELL’ACCADERE

 Ma se l’attesa è intenta a decifrare i segni che annunciano il passaggio a un altro tempo, e in questa decifrazione talvolta si fa ansiosa, la pazienza non si lascia distrarre da ingannevoli segnali, concentrata com’è sul qui e ora dell’accadere. La pazienza ha il rischio di un’adesione eccessiva al reale, l’attesa rischia di lasciarsi sedurre dall’utopia. 

Nella pazienza, nei modi del suo esercizio, risuona l’antico, biblico invito a considerare ogni tempo nella singolarità del suo mostrarsi, del suo succedere a un altro tempo: “c’è un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci”, dice Qohelet.

(Antonio Prete)

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