LA VIRTÙ DELLA FEDE – 6 Luglio 2018

         Le virtù umane di prudenza, giustizia, fortezza e temperanza possono essere proprie anche di un non credente. Ne parlano ad esempio anche Platone e Cicerone. Ma vi sono virtù che sono chiamate teologali le quali, inscindibilmente unite tra loro, discendono direttamente da Dio: la fede, la speranza e la carità. Esse non soltanto si riferiscono a Dio, ma è egli stesso a renderle possibili, a offrirci la grazia di credere, sperare e amare.
         Con la fede l’uomo si abbandona tutto a Dio liberamente. Per un credente la fede è il bene sommo. Ogni azione morale compiuta durante la giornata, si muove, o dovrebbe muoversi per un credente, nell’alveo della fede in Dio. Da essa nasce la preghiera e l’agire.

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