DALLA PASSIONE LA SPERANZA – 30 Marzo 2018

   Tutta la liturgia del Venerdì Santo ha un andamento grave, profondo, carico di pathos, attraversato a tratti da accenti appassionati, da gemiti e da grida di dolore. Sembra che la notte del giovedì cammini verso un giorno senza aurora; pare, infatti, di andare affondando sempre più nel buio. Eppure, con la voce che trema non solo di pianto, ma anche di gioioso stupore, la Chiesa va sollecitamente raccogliendo i suoi figli per annunziare loro che «è spuntato un giorno di letizia» (liturgia bizantina). Ed è così perché, in realtà, questo è giorno di irreparabile disfatta per le tenebre, giorno che prepara la nuova creazione, giorno di morte per la vita. Nemmeno nell’ora del buio più profondo, nell’ora dell’estremo sconforto, dovrebbe dunque scomparire dal cuore del cristiano quella luce di speranza che egli può sempre attingere dal mistero della Passione.

Anna Maria Cànopi

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